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Music theory book

Il ritmo

3.1 Introduzione

La parola ritmo deriva dal greco "rhitmos" , la cui radice etimologica "rein " significa "scorrere ". Il termine ci richiama in un primo momento a qualcosa che si muove, che scorre senza interruzioni. Possiamo pensare, ad esempio, ad un ruscello o ad un fiume, dove l'elemento acqua fluisce in quantità costante lungo un percorso tracciato: non importa se in modo veloce o lento, ciò che conta è l'assenza di variazioni: in una parola la costanza.
L'idea dello scorrere dovrebbe, quindi, chiarirci il significato del fluire dei tempo nel quale tutta la vita dell'uomo è immersa, dal momento della nascita. Tuttavia è difficile pensare al tempo che passa, se non lo associamo a qualche fenomeno della nostra vita che comprenda un inizio ed una fine: al trascorrere delle stagioni (estate, inverno), dei giorni (giorno, notte), al pulsare dei nostro cuore ( sistole, diastole ), al movimento dei piedi quando camminiamo (avanti, indietro). Paradossalmente l'idea dello "scorrere" del tempo è sempre associata a qualche cosa che "non scorre", ma che è e subito dopo non è, che nasce e che muore.
Questo alternarsi di fenomeni, che si ripetono periodicamente, genera il ritmo che, lento o veloce che sia, è la misura fondamentale di tutta la vita e di tutte le espressioni umane.
La musica, in particolare, nasce e si sviluppa all'interno del tempo e quindi necessita, più di ogni altra arte, del ritmo, che, elemento fondamentale, sta alla base di ogni idea musicale.



3.2 II tempo e la battuta

Musicalmente il ritmo si identifica in una successione regolare nel tempo di unità ritmiche chiamate tempi o movimenti, che sono distribuite nelle battute (o misure).
I tempi, a seconda della loro posizione entro la battuta, ricevono accenti forti, deboli o mezzoforti. In particolare in una battuta, quando i tempi sono due (binaria), gli accenti sono per il primo movimento forte e per il secondo debole: se invece i tempi sono tre gli accenti sono per il primo tempo forte e per il secondo ed il terzo tempo deboli (1).

misura binaria primo forte secondo debole
misura ternaria primo forte secondo debole terzo debole

Dalla combinazione di questi due generi di misure otteniamo nuove battute cosi composte (2):

misura quaternaria f-d-mf-d binaria+binaria
misura quinaria f-d-mf-d-d binaria+ternaria
misura quinaria f-d-d-mf-d ternaria+binaria
misura settenaria f-d-d-mf-d-mf-d ternaria+binaria+binaria
misura settenaria f-d-mf-d-d-mf-d binaria+ternaria+binaria
misura settenaria f-d-mf-d-mf-d-d binaria+binaria+ternaria



3.3 Le suddivisioni

I tempi in musica si indicano solitamente con movimenti regolari della mano e si distinguono in:

  • movimenti semplici: quelli in cui il tempo è suddiviso in due parti.
  • movimenti composti: quelli in cui il tempo è suddiviso in tre parti.

Anche le suddivisioni ricevono gli accenti detti secondari per distinguerli da quelli sopra visti (principali ) i quali, per i tempi semplici, sono il primo forte ed il secondo debole, mentre per i tempi composti sono il primo forte ed il secondo ed il terzo debole.



3.4 L'indicazione di misura.

L'indicazione di misura (generalmente detta anche indicazione di tempo) è una frazione posta all'inizio del brano musicale ed ha un duplice compito:

a) indica il valore o la durata totale della battuta, riferendosi, in quanto frazione, alla semibreve (o intero).

Per esempio l'indicazione "tre quarti" significa che la misura è composta da tre semiminime, ognuna delle quali corrisponde alla quarta parte di una semibreve.
a

Mentre l'indicazione "nove ottavi" significa che la misura è composta da nove crome, ognuna delle quali corrisponde alla ottava parte di una semibreve.
a

b) indica il numero dei movimenti compresi nella battuta e il tipo di movimenti (semplici o composti).

In particolare, se la battuta è formata da movimenti semplici, il numeratore indica il numero dei movimenti e il denominatore il valore di ogni movimento; mentre, se la battuta è formata da movimenti composti, il numeratore indica il numero delle suddivisioni totali della battuta ed il denominatore il valore di ogni suddivisione.

Misura formata da movimenti semplici:
Esempio: "tre quarti"
Il 3 indica tre movimenti
Il 4 indica il valore di un movimento (1/4 = semiminima)

Misura formata da movimenti composti
Esempio "sei ottavi"
Il 6 indica sei suddivisioni
l' 8 indica il valore di ogni suddivisione ( 1/8 = croma)

Le misure formate da movimenti composti si distinguono da quelle con movimenti semplici per il valore del numeratore della frazione, che è un multiplo di tre, con esclusione del 3 (1).
Per conoscere di quanti movimenti è formata una battuta composta basta dividere il numeratore per tre.

Analizziamo alcuni esempi di tempi composti:
6/8 misura composta formata da due tempi (infatti 6 : 3 = 2 tempi)
9/4 misura composta formata da tre tempi ( 9 : 3 = 3)
12/4 misura composta formata da quattro tempi (12 : 3 = 4)

Riassumendo si può affermare che ogni indicazione di misura rappresenta:

  1. il tipo di movimento (semplice o composto);
  2. il numero dei tempi,
  3. l'unità di tempo (ad esempio l'unità di tempo della misura 5/8 è 1/8: la croma, mentre l'unità di tempo della misura 9/8 è 3/8 cioè la semiminima col punto);
  4. l'unità di suddivisione.

I tempi semplici possono essere trasformati in composti moltiplicando per 3/2.
I tempi composti possono essere trasformati in semplici dividendo per 3/2.

Perciò:
"quattro quarti" moltiplicato per 3/2 diventa "dodici ottavi"
"dodici ottavi" diviso per 3/2 diventa "quattro quarti""

Le due frazioni indicano:

  1. uguale numero di movimenti (misure quaternarie);
  2. uguale valore di una suddivisione (la croma 1/8);
  3. l'unità di tempo, che è la semiminima per il tempo semplice e la semiminima con il punto per il tempo composto.


3.5 Indicazioni di misura poco utilizzate.

Esistono delle indicazioni di misura di formazione irregolare accompagnate spesso, per un'esatta interpretazione, da indicazioni del compositore.

La misura 8/8, ad esempio, può essere considerata come l'unione di:
3/8 + 3/8 + 2/8 = 8/8

La misura 10/8 come la somma di:
3/8 + 3/8 + 2/8 + 2/8.

Altre misure irregolari sono:
1/4; 1/8; 24/16; 11/8; 18/16

Oppure misure complesse
(2+4+3)/6 oppure (3+3+4)/8 o anche 2/8+1/8

Si possono trovare contemporaneamente anche indicazioni differenti di misura su diversi pentagrammi.



3.6 Modi diversi di indicare la misura.

Oltre alla frazione, per indicare la misura, vengono normalmente usati simboli:
La misura 4/4 è detta anche tempo ordinario o comune e può essere espressa con una "C", oppure semplicemente con il numero4:
4/4
Allo stesso modo la misura 2/2 si può indicare con una "C" divisa da una linea (il due metà è detto anche tempo tagliato), o semplicemente con il numero 2.
Il simbolo della "C' deriva dalla grafia antica in uso dal 1300 quando si indicava la misura "perfetta" di tre movimenti con il cerchio "O" e quella "imperfetta" di due o quattro battiti con metà cerchio "C".
2/2
Un altro modo di esprimere le misure è quello di porre al denominatore la figura musicale corrispondente alla unità di tempo.
9/8
Esempio Braille



3.7 Indicazioni sulla notazione

Elenchiamo le principali norme di notazione:

  1. La coda delle figure musicali va sempre posta alla destra del gambo.
  2. Le figure musicali di valore inferiore alla semibreve posizionate sotto la terza linea hanno il gambo rivolto verso l'alto, viceversa quelle posizionate sopra la terza linea hanno il gambo rivolto verso il basso, mentre quelle posizionate sulla terza linea non hanno nessun obbligo, ma seguono l'andamento delle note vicine. Quando più note sono legate da un tratto unico, la direzione del gambo è stabilita osservando la nota più lontana dalla terza linea. Esempi:
    esempio 1
  3. I tratti di unione raggruppano le figure musicali in modo da rendere più comprensibili i movimenti o le suddivisioni:
    esempio 2
    esempio 3
  4. Anche le pause, quando è possibile, devono essere indicate in modo da facilitare la comprensione del ritmo:
    esempio 4
    esempio 5
  5. In alcuni casi è consigliabile, per rendere più chiara la divisione ritmica, usare la legatura al posto del punto:
    esempio 6
  6. Il tratto di unione tra due o più note successive non è utilizzato quando è sottoposto un testo, tranne nei casi in cui una stessa vocale intona più note come nei
    esempio 7


  7. Tabella delle misure

    misure semplici misure composte
    misure tempi suddivisioni
    di un tempo
    misure tempi suddivisioni
    di un tempo
    2/1 2/1 2_2 6/2 6/2 3_4
    2/2 2/2 2_4 6/4 6/4 3_4
    2/4 2/4 2_8 6/8 6/8 3_8
    2/8 2/8 2_16 6/16 6/16 3_16
    3/2 2/4 a 9/4 9/4 2/4
    3/4 3/4 a 9/8 9/8 3_8
    3/8 3/8 a 9/16 9/16 3_16
    3/16 3/16 2_32 9/32 9/32 3_32
    4/2 4/2 2_4 12/4 12/4 3_4
    4/4 4/4 2_8 12/8 12/8 3_8
    4/8 4/8 2_16 12/16 12/16 3_16
    4/16 4/16 2_32 12/32 12/32 3_32
    5/2 5/2 2_4 15/4 15/4 3_4
    5/4 5/4 2_8 15/8 15/8 3_8
    5/8 5/8 2_16 15/16 15/16 3_16
    5/16 5/16 2_32 15/32 15/32 a
    7/2 7/2 2_4 7/4 7/4 3_4
    7/4 7/4 2_8 7/8 7/8 3_8
    7/8 7/8 2_16 7/16 7/16 3_16
    7/16 7/16 2_32 7/32 7/32 3_32

    (1) Lo studio del tipo di impulsi (accenti forti e deboli) che si ripetono con una certa regolarità da origine alla metrica. Cfr. Cap 15.
    (2) f = accento forte, d = accento debole, mf = accento mezzo forte.
    (3) Nelle misure quinarie e settenarie non si piò stabilire a priori dove cade l'accento mezzo forte, in quanto è necessario fare riferimento al tipo e alla costruzione della frase del brano musicale. Perciò abbiamo voluto indicare tutte le possibili costruzioni ritmiche di tali misure. Alcuni autori per facilitare la comprensione di come sono distribuiti gli accenti, pongono all'interno della battuta una stanghetta divisoria tratteggiata.
    (4) Il tre al numeratore indica una misura ternaria semplice. In alcuni casi la frazione 3/8, posta come indicazione di tempo in un brano ritmicamente veloce, può essere solfeggiata in un unico movimento, ma non per questo è una misura composta: ricordiamo che non esistono misure formate da un solo tempo. Sono composte quelle misure che hanno al numeratore i seguenti valori: 6; 9; 12; 15; 21.

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