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Presentation

Introduzione

Lo studio dell’acustica, oltre che un ottimo esercizio mentale, consente di chiarire a noi stessi il nesso di causalità fra una serie di circostanze esterne ed il loro effetto sul nostro udito.
Se un tale studio è importante per tutti gli studenti, lo è ancor di più per i non vedenti, i quali, per necessità, debbono affidarsi all’orecchio più degli altri.

Seguendo questa premessa è stato realizzato un breve manuale che potrà aiutare gli studenti ciechi da un lato a scoprire l’”alfabeto” della musica, dall’altro canto, a svelare importanti analogie fra alcuni fenomeni visivi ed i corrispondenti fenomeni acustici.
Proprio attraverso lo studio dell’acustica i non vedenti, anche se dalla nascita, potranno dare un significato nuovo ad alcuni termini come “colore”, “contrasto cromatico”, “sfumatura”, eccetera. Oppure ad alcuni fenomeni tipicamente visivi come l’effetto prospettiva.
Non si tratta di un testo esoterico, ma di acquisire la consapevolezza delle importanti correlazioni fra i due principali sensi a distanza che sono la vista e l’udito, rintracciandone punti di contatto e differenze.

A solo titolo di esempio, fra i punti in comune, potremmo citare la capacità dei due sensi di dare indicazioni spaziali e temporali (distanza, provenienza, ampiezza, sequenza e simultaneità, ordine e proporzioni), mentre, per le differenze, basterà citare la possibilità di sentire suoni e rumori provenienti da tutte le direzioni, a differenza della vista, il cui campo percettivo si estende solo su 180°.

Se infine si tiene conto che, proprio grazie a sensazioni acustiche, in combinazione con quelle tattili e anemestesiche (la percezione del vento), i non vedenti riescono ad individuare molti tipi di ostacoli (anche se non tutti), lo studio dell’acustica diventa ancora più importante non solo ai fini della formazione del pensiero scientifico, ma anche per la conquista di un livello di autonomia maggiore, presupposto questo per l’indipendenza psicologica.

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