L’elaborazione digitale permette di effettuare per mezzo del computer una grande quantità di elaborazioni. Alcune tra queste (come ad esempio l’amplificazione) risultano enormemente più semplici delle corrispondenti operazioni analogiche.
Vediamo alcune elaborazioni tra le più importanti
AMPLITUDE
Semplice da comprendere, si tratta di incremenatre il valore dell'asse delle y dell'onda.
STRETCHING
Una delle più interessanti possibilità di elaborazione digitale è lo “stretching” temporale.
Esso consiste nella modifica della durata di un segnale audio senza modificarne la composizione spettrale.
Si tratta di una operazione ovviamente impossibile in ambito analogico, dove durata e altezza sono intimamente legate.
Lo stretching applicato a un brano musicale ne modifica la durata ma non la struttura spettrale. In linea di principio, si può pensare che lo stretching operi una dilatazione (o un restringimento) temporale dello spettro (codificato in bande di frequenza, come nel caso della codifica MP3), per poi ritornare nello spazio ampiezza-tempo. Lo stretching si può utilizzare anche per modificare brani parlati, cambiandone l’espressione.
PITCH SHIFT
In modo complementare allo Stretching, si può effettuare una modifica dell’altezza di un suono senza modificarne la durata. Anche questo è un effetto tipicamente digitale.
In linea di principio, il Pitch Shift effettua una ridefinizione dello spettro nello spazio frequenza-tempo, per poi ritornare nello spazio ampiezza-tempo.
STRETCHING E PITCH SHIFT
La combinazione di Stretching e Pitch Shift permette di ottimizzare il mixing di tracce audio diverse, sincronizzandole nel tempo e controllando l’intonazione.
Comunque, queste elaborazioni debbono venire applicate con attenzione, per evitare effetti indesiderati.
Ad esempio, una trasposizione di frequenza delle vocali senza tenere conto delle regioni formanti può portare a suoni completamente diversi.
NOISE REDUCTION
Questa funzione permette di ridurre, o addirittura di eliminare, un rumore specifico dal segnale.
La funzione richiede un campionamento del rumore, in modo da poterne esaminare lo spettro per poi sottrarlo dallo spettro del segnale.
DECLICKING
Quando il rumore è di tipo impulsivo, il procedimento di eliminazione è più complesso perché deve anche individuare gli istanti di inizio e fine del disturbo da eliminare.